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Quanto conta l’esperienza individuale nella percezione del brand

Studi di psicologia e semiotica, oltre che di puro marketing, da tempo indagano la questione della percezione di marca, un concetto strettamente legato a quello di immagine. Si tratta di un discorso alquanto complesso che tocca le sfere dell’esperienza e della soggettività della persona.

Un conto è come un brand – e l’azienda alle sue spalle – vuole proporsi, un altro è come viene “accolto” da parte del pubblico. Come accennato in precedenza, molto conta la sua immagine: parliamo qui di percezione principalmente visiva, in quanto la brand image è l’insieme delle sue caratteristiche tangibili e concrete, quelle che permangono nella mente del consumatore e che lo guidano nel riconoscimento e nella familiarità con la marca. Il logo, il prodotto in sè, il packaging con le loro forme, colori e caratteristiche fanno tutti parte della sfera delle associazioni mentali. A primo impatto, è questo a contribuire lo sviluppo della percezione di marca. L’azienda sceglie determinati segni e simboli per trasmettere la personalità del brand, ma come vengono realmente interpretati dal pubblico? Ciò dipende dal suo vissuto e dalla sua personalità. Solo per fare un esempio: una cromia come il giallo, che notoriamente dovrebbe trasmettere allegria e ottimismo e potrebbe dunque essere scelta per il confezionamento di un prodotto deputato a questo scopo, potrebbe ottenere l’effetto inverso in una persona che associa a quel colore un’esperienza negativa.

percezione

Il secondo elemento che fa da tassello nella costruzione della percezione di un brand è l’esperienza d’uso. Non solo le performance del prodotto/servizio, ma anche la nostra educazione, le abitudini e le esigenze personali influenzano il modo in cui viviamo questa esperienza, decretandone un nostro giudizio positivo o negativo. Uno telefono cellulare di dimensioni “generose” potrebbe risultare un valido strumento per una persona professionalmente attiva e sempre in movimento, che necessita di poter lavorare ovunuque svolgendo molteplici attività online; un individuo che, invece, trascorre molto tempo in casa può prediligere l’utilizzo del pc e considerare scomodo un device di quelle proporzioni, dal momento che lo utilizza solo per le telefonate.

L’attività di branding dell’agenzia di comunicazione INBRAND offre, oltre all’esaltazione dei valori propri di un brand, un accurato studio del target di riferimento e delle sue esigenze, in modo da rendere la marca la risposta più idonea alle necessità espresse e inconsce.

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